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Come prendersi cura delle piantine di marijuana

Coltivare cannabis è un’esperienza sia divertente che interessante, ma non solo. È anche un percorso lungo pieno di difficoltà. Un buon inizio è cruciale per un soddisfacente risultato, e conoscere le piantine a fondo potrebbe fare la differenza tra successo e frustrazione. Il controllo dell’altezza, la stimolazione della crescita radicale e l’uso dei nutrienti giusti faranno sì che la pianta diventi più forte e più produttiva dopo.

La prima fase del processo di coltivazione è bellissima ma passa velocemente: non appena inizia la germinazione, l'embrione contenuto nel seme inizia a uscire e, una volta nel sostrato, si trasforma in una piccolissima radichetta che diventa più forte man mano che le piantine crescono. In botanica, questa fase viene nominata 'fase di sviluppo' e si estende dalla germinazione del seme e la comparsa delle prime foglie (cotiledoni, dall'aspetto arrotondato) allo sviluppo delle prime vere foglie (con molteplici foglioline seghettate). In questa fase, le piantine sono ancora troppo fragili e i coltivatori più inesperti a volte falliscono nel tentativo di interpretare le loro necessità, con risultati disastrosi.

Alla ricerca della luce: fattori da considerare

È piuttosto comune che le piccole piantine crescano più di quanto sia bene per loro. Una crescita verticale esagerata può portare allo sviluppo di piante fragili e inconsistenti dalla scarsa produzione. Tale fenomeno può essere dovuto a fattori ambientali o genetici come nel caso delle varietà sativa, che sono solite crescere più delle indica.

- È l'istinto di sopravvivenza a guidare gli steli. Proprio come la radice si allunga verso i nutrienti, lo stelo fa altrettanto con la luce. Questo si chiama fototropismo positivo, e le auxine ci partecipano attivamente. Quindi un allungamento eccessivo potrebbe significare che le piantine soffrono di stress a causa di una mancanza di luce.

- All'aperto, le piante si muovono seguendo il sole, la loro fonte di luce e di calore. Perciò è normale che cerchino di accedere al migliore irraggiamento possibile, evitando l'ombra. Al chiuso puoi giocare con le lampade in modo da garantire un migliore sfruttamento della luce.

- A questo scopo, una lampada meno potente nel posto giusto è meglio di una lampada troppo potente nel posto sbagliato. L'uso di riflettori e di grow tent è anche consigliato in quanto permettono una migliore distribuzione della luce disponibile.

- Il calore può anche incidere sulla crescita delle nostre piantine: la temperatura superiore a 27°C spingerà gli steli verso l'alto. Un altro problema è lo stress ambientale come quello causato dai trapianti. Quando soffrono (forse perché il sostrato non è di qualità o perché la fertilizzazione è scarsa), le piantine tendono ad allungarsi. Quindi occhi aperti.

- Se invece le piantine non ce la fanno a crescere verso l'alto, sempre puoi utilizzare un supporto verticale che fungerà non solo da guida ma anche da sostegno. La ventilazione può anche essere vantaggiosa per loro in quanto permette agli steli di diventare forti e più resistenti. Una leggera brezza gli aiuterà a crescere con forza ma non così tanto verso l'alto.

Attenti ai funghi

Una comune malattia che può attaccare piantine e talee è il cosiddetto 'damping-off' che consiste nell'indebolimento causato da funghi parassiti come quelli del genere Rhizoctonia e Pythium. Conseguentemente, le piante si piegano verso il terreno e le foglie acquisiscono tonalità giallastre.

La presenza di questi organismi dannosi, appassionati del clima umido e caldo, ostacola il movimento dei nutrienti e il loro assorbimento da parte delle radici. Il modo migliore per farli fronte è la prevenzione, facendo molta attenzione ai livelli di umidità nel suolo ed evitando di innaffiare in eccesso. Non innaffiare mai se la superficie del sostrato è ancora umida.

Il porpora non significa sempre sano

Il colore può aiutarti ad individuare una pianta sana. Gli steli delle piante di marijuana a volte acquisiscono tonalità violacee a causa di molteplici fattori. Proprio come colla crescita esagerata, il motivo può essere genetico. O forse ha qualcosa a che vedere con la temperatura. Cerca di evitare che la temperatura della stanza scenda al di sotto dei 20 °C.

Se il colore porpora è soltanto sullo stelo, non dovrai preoccupartene ma, se è anche sulle foglie, la tua piantina potrebbe avere bisogno di fosforo. Questa mancanza avrà un impatto diretto sulle dimensioni dei bud. Una soluzione efficace è l'uso di fertilizzanti a base di fosfato.

Se la colorazione porpora non va via, la produzione di foglie aumenta e lo stelo sembra più debole, forse è dovuto ad un eccesso di azoto, il che ostacolerebbe la resa pure. In questo caso, ti consigliamo di pulire bene le radici innaffiando la piantina più abbondantemente.

Fertilizzazione? Sì, ma con cautela.

La cosa più importante è ricordare che la stimolazione delle radici è un processo cruciale. Un sistema radicale scarsamente sviluppato non potrà assorbire tutti i nutrienti necessari per la crescita e l'ottenimento di rese ottimali. Questo tipo di fertilizzanti deve essere usato durante la prima e la seconda settimana, tramite l'irrigazione.

Fino all'inizio della fase de crescita, la pianta non avrà bisogno di ulteriori nutrienti oltre a quelli che si trovano nel sostrato. Con un substrato ricco di nutrienti, come il letame oppure l'humus di lombrico, non dovrai preoccupartene finché non arriverà perlomeno la quarta settimana. Un sostrato non così fertile, invece, richiederà l'uso di fertilizzanti a base di azoto, fosforo, potassio e altri microelementi sin dalla terza settimana fino all'inizio della prefioritura.

Lasciale diventare forti

Un buon radicamento equivale a metà della battaglia. Durante le due prime settimane, bisogna essere certi che le radici siano sufficientemente sviluppate da poter assorbire i nutrienti che le servono alla pianta. A questo punto, le sostanze chimiche possono rivelarsi troppo aggressivi perché la pianta è ancora molto giovane e il minimo errore può essere fatale. Perciò ti consigliamo di ricorrere ai sistemi ecologici che, oltre che meno aggressivi, sono di gran lunga più sostenibili.

Le auxine sono composti organici in grado di promuovere la crescita della pianta, sia degli steli che delle radici. Ebbene, anche se non vogliamo che lo stelo si allunghi in eccesso, la stimolazione di questi fitormoni accelererà lo sviluppo delle radici. Alcuni cereali, quale il grano, e alcune leguminose, come le lenticchie e i ceci, possono rivelarsi molto utili a questo proposito. Lasciali a bagno per 8 ore e otterrai un meraviglioso stimolatore di radici naturale per usare durante l'annaffiatura.

Il trasloco finale

All'inizio, è meglio usare un vaso piccolo. Un contenitore troppo grande significa che i livelli di umidità saranno anche più alti, e le nostre piccole piantine moriranno a causa della loro incapacità di assorbire una dose tale di acqua. Ma prima o poi dovranno fare il trasloco. Quando avranno sviluppato quattro copie di foglioline oppure le radici inizieranno ad aggrovigliarsi uscendo dal vaso, vorrà dire che è finalmente giunto il momento del trapianto. Così potranno continuare a crescere più velocemente e più vigorosamente.

E ricorda: contrariamente a quanto avviene con gli umani, che una piantina di marijuana cresca troppo, troppo presto non è un buon segno. Sebbene questo possa essere una caratteristica propria della varietà, una crescita troppo forte dello stelo può significare che qualcosa non va: uno sviluppo così sbilanciato dà luogo a piante deboli incapaci di sostenere i rami e le foglie.

24/01/2019