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Come riconoscere e combattere una piaga del ragnetto rosso

Poche cose sono frustranti per i coltivatori di cannabis quanto vedere la piantagione alla quale hanno dedicato sia tempo che sforzi naufragare. I rischi a cui le piante di marijuana sono sottoposte sono molti e vari, ma uno dei più pericolosi sono senz’altro le piaghe. Il ragnetto rosso, ad esempio, è un aracnide di solo mezzo millimetro molto temuto per il suo elevato potenziale di infestazione, nonostante le sue dimensioni. Per evitare la sua comparsa, ci sono alcuni rimedi sia preventivi che reattivi che ti aiuteranno a proteggere le tue piante.

Coltivare marijuana è una procedura alla quale bisogna dedicare molto tempo e attenzione se vogliamo un raccolto ottimale. Il percorso però è tempestato di pericoli, il più fastidioso di tutti essendo le piaghe e le malattie. Il ragnetto rosso è uno dei nemici più temuti in quanto può distruggere tutto quello su cui hai lavorato durante mesi in un batter d'occhio. Se vuoi imparare a individuarlo e a fargli fronte, continuare a leggere.

Un acaro temutissimo

Comunemente noto come ragnetto rosso, questo piccolo parassita dal nome scientifico Tetranychus urticae è uno dei più temuti dagli agricoltori e dai giardinieri. L'adulto è di piccole dimensioni, a tal punto che richiede una lente d'ingrandimento o un microscopio per essere individuato. I ragnetti hanno otto zampe e non hanno antenne. Le femmine sono di colore rossiccio e forma ovale, mentre i maschi sono più piccoli, di forma più slanciata, con una colorazione più chiara, prevalentemente rossa. Quello che li rende così temibili è la loro incredibile velocità riproduttiva e il loro potenziale di infestazione.

Infatti, essendo così minuscoli, a volte si rivela quasi impossibile individuarli a occhio nudo. Nel migliore dei casi, potremo vedere alcuni piccoli puntini rossi che di tanto in tanto si muovono. Sebbene le dimensioni medie dei ragnetti rossi siano di 0,5 mm, le femmine sono leggermente più grandi dei maschi. È perciò che l'unico modo di sapere se la nostra pianta è infetta è osservandola attentamente. Ma, oltre all'acuità visiva, è molto importante conoscere i segni che rivelano la presenza di questi piccolissimi insetti.

Mangiano e asfissiano

Il ragnetto rosso è sia un acaro fitofago che si nutre della linfa delle piante, che un parassite polifago che attacca diversi tipi di piante come la marijuana. Se troviamo dei puntini bianchi sulle foglie, sicuramente sono il segno lasciato dai ragnetti mentre succhiano la linfa, un'azione che causa l'indebolimento della pianta. A volte le macchioline sono nere o gialle. Si sostiene che un ragnetto rosso può lasciare oltre 30.000 segni di morsi al giorno, il che si traduce in 1 milione di morsi in un mese.

Un altro segno rivelatore che però compromette la salute della pianta è la comparsa di una rete di ragnatele formata al fine di creare un microclima ideale per il loro sviluppo. Il problema qui è che questa ragnatela tende ad asfissiare la foglia, causando un ingiallimento e poi una disseccazione che può finire con la morte della pianta.

Quindi se ti capita ti trovare qualche segno del genere, forse è arrivata l'ora di darsi da fare per distruggere la piaga. Ma ricorda: sempre è meglio prevenire che curare.

Una buona difesa è la migliore offesa

Se le tue piante non hanno ancora subito l'attacco di una piaga di ragnetti rossi, sei ancora in tempo per adottare misure preventive per tenerli a bada. L'opzione migliore, soprattutto se stai coltivando in outdoor, è l'utilizzo di piccoli alleati come questi:

- La coccinella, ad esempio, è un formidabile alleato. Se vuoi che un esercito di coccinelle protegga le tue piante, puoi acquistarle oppure attirarle. Oltre che di acari e di afidi, si nutrono di polline. Pertanto, se ci sono specie di piante da fiore (il finocchietto, l'aneto, il coriandolo o la carota sono le loro preferite) presso le tue piante di marijuana, verranno volentieri a darti una mano.

- Un altro predatore quanto mai devastante è il Phytoseiulus persimilis: le larve e gli adulti di quest'acaro sono costantemente impegnati nella ricerca di ragnetti rossi per catturarli e poi succhiare i loro fluidi corporei. Si nutrono di ragnetti in tutte le fasi, ma hanno un particolare amore per le uova. Gli esemplari adulti possono divorare 7 ragnetti rossi e una ventina di larve e uova ogni giorni.

- I coltivatori indoor non dovrebbero mai dimenticare che il miglior modo per prevenire la comparsa di questa piaga è mantenendo lo spazio pulito. Se stai pensando a introdurre una pianta nuova nella tua coltivazione, dovrai esaminarla con attenzione per assicurarti che le tue piante non vengano contaminate. Non trascurare nemmeno la tua pulizia personale e l'abbigliamento. Se hai stato in contatto con altre piante, puoi diventare un mezzo di trasporto per un piccolissimo ragnetto rosso.

- Ma, oltre che pulito, lo spazio adibito alla coltivazione dev'essere ben ventilato in quanto i ragnetti si riproducono più velocemente con l'aria viziata. Con un sistema di ventilazione adeguato, eviteremo la loro presenza e, con un buon filtro, impediremo l'ingresso di qualche insetto proveniente dalla strada.

- Per ultimo, cerca di controllare sia la temperatura che l'umidità del tuo spazio indoor perché la velocità riproduttiva di questi insetti scatta quando si superano i 27 gradi.

Eliminali!

Esistono anche alcuni insetticidi preventivi. Infatti, il mercato è pieno zeppo di insetticidi biologici che riusciranno certamente ad allontanare i ragnetti rossi, evitando che vengano sistemati nella tua pianta. Qualora questi rimedi preventivi dovessero fallire, non ti preoccupare. Ci sono altre armi davvero utili:

- L'Ecotenona è un insetticida naturale estratto delle radici di piante tropicali che può aiutare a combattere l'afide e la mosca bianca. Basta spruzzare le foglie della pianta perché il sistema nervoso del predatore sia distrutto. L'olio di Neem, il sapone potassico e l'olio di piretro sono anche estremamente efficaci.

- Un rimedio meno aggressivo ma forse meno efficace pure consiste nell'uso dell'acqua. I ragnetti rossi si sentono a loro agio quando l'ambiente è caldo e secco. Tanto è vero che un'umidità eccessiva potrebbe distruggere le uova e bloccare il loro ciclo riproduttivo. Allora per rendere le cose difficili, assicurati che l'umidità relativa della stanza non scenda del 55-60%.

 

- In outdoor, la pioggia può rivelarsi il tuo miglior alleato. I grower indoor possono invece inumidire l'ambiente in modo artificiale tramite l'impiego di un nebulizzatore a spalla pieno d'acqua (meglio l'acqua fredda). Se finalmente decidi di farlo così, non dimenticare di spruzzare bene la pagina inferiore della foglia in quanto i ragnetti generalmente si trovano lì.

Detto tutto questo, di nuovo vogliamo ricordare che la prevenzione è la chiave del successo, tanto quanto il monitoraggio costante delle piante. Nel caso in cui le tue piante fossero infette, cerca sempre di individuare i sintomi e di reagire il più presto possibile. Questo potrebbe salvare la tua coltivazione.

07/02/2019